Foresto
La zona di Foresto caratterizzata da un
bel calcare a tacche, è noto agli arrampicatori, da almeno una trentina di
anni, da quando il sig. Cech aprì sulla parete est dell'Orrido una via di 120 metri
che ben presto divenne famosa tanto la parete era strapiombante, "la Fessura
Obliqua". Negli anni che seguirono molte vie sono state tracciate sulle pareti
dell'Orrido, soprattutto ad opera del Mucchio Selvaggio, gruppo di giovani e
forti alpinisti torinesi che, andando in controtendenza a quello che erano le
abitudini alpinistiche del periodo, preferivano le pareti difficili e i problemi
tecnici alle grandi vette. In seguito l'evoluzione della arrampicata sportiva
ha portato una nuova ventata e si sono attrezzate un gran numero di vie su tutte
le pareti, anche quelle minori, della zona. Oggi il comprensorio si presenta come uno
dei più importanti centri d'arrampicata piemontesi con diverse falesie monotiro
e pareti fino ai 200 m. di altezza.
SETTORE: Neverending Wall il
muro Infinito
Il Neverending Wall, il muro
infinito, è una sezione bassa della parete sud del Catteissard a circa 1000m di
altitudine e rappresenta per tipologia una novità per la Val di Susa. Esistevano
da tempo vie lunghe, ora sono stati tracciati 10 monotiri che sfruttano
l'altezza e la particolare conformazione della parete, quasi priva di cenge e
riposi. I tiri vanno dai 30 ai 40 metri. Le difficoltà partono dal 6b+ fino
all'8a+. Consigliata la corda da 80 metri e 24 rinvii.
Il sito è adatto a chi ha dimestichezza con vie alpinistiche di media, alta
difficoltà. L'arrampicata è tecnica e di resistenza. La roccia è un calcare a
tacche molto aderente. L'ambiente è di grande bellezza e in piccolo ricorda le
grandi pareti delle Dolomiti.
I monotiri sono stati accuratamente ripuliti ma sono nuovi e dunque va posta la
dovuta attenzione, il casco è d'obbligo. Le vie sono interamente naturali, in
rari casi un po' di fissante è stato usato per consolidare prese esistenti.
La zona è molto calda, è un'oasi Xerotermica, esposta a sud. Il periodo per
scalare sono le mezze stagioni e l'inverno, il sole dura molto a lungo. Anche
dopo grandi piogge la parete tende a rimanere asciutta. Nella stagione fredda
occorre verificare che la strada che porta Case Trucco sia sgombra da neve.
Evitare giornate di vento, può essere molto forte.
La chiodatura dei monotiri è tutto sommato ravvicinata e la pulizia è più
accurata, le vie lunghe esistenti hanno pulizia più sommaria e chiodatura più
esigente spesso obbligatoria.
LA STORIA E IL PROGETTO NEVERENDING WALL
Una via marginale già esisteva sulla parete, ma è solo nel 1974 che Danilo
Galante e Giancarlo Grassi riscoprono questo posto magico e tracciano la Via del
Risveglio. Il nome e lo stile richiamano i valori del Nuovo Mattino, movimento
teorizzato da Giampiero Motti proprio in quegli anni.
Esiste un legame stretto tra la Val di Susa e la Valle dell'Orco. Grassi
valsusino scoprì il Sergent e Danilo Galante era un giovane di Bussoleno. Danilo
era visionario e dissacratore, rivoluzionò l'arrampicata in Piemonte con vie
come La Fessura della Disperazione al Sergent. Da un falegname di queste parti
si era fatto scolpire speciali cunei in legno da incastrare nei tratti off-width.
Che dire poi di G. Beuchod, autore di grandi vie in Valle dell'Orco, che qui
tentò una via nuova e realizzò la prima libera del Risveglio.
Dopo un periodo di oblio, un immenso lavoro di grande pregio fecero poi negli
anni 90 Gabriele Bar e Claudio Bernardi, tracciando sul Cateissard vie difficili
e di notevole intuizione. Fabrizio Droetto liberò in seguito il primo 8a della
parete su Nic Davi Luc.
Nel 2014 Marco Croce, Andrea Giorda e Fabrizio Pennicino (Penna) chiodano il
primo monotiro Roka e Moka. Nel 2015 Giorda libera Roka e Moka e, in parte da
solo e in parte aiutato da numerosi amici, riprende il progetto di falesia,
denominandolo Neverending Wall, terminato a gennaio 2016 con Perseverare è
umano.
Il progetto Neverending Wall promuove l'arrampicata in Val di Susa privilegiando
l'arrampicata naturale, solo in rari casi si è usato del fissante per
consolidare prese già esistenti. Con questo progetto si è data la possibilità a
giovani come Fabio Ventre, di 19 anni, di fare esperienza chiodando e liberando
Giovani Talenti e a giovani locali affermati di lasciare il segno; in
particolare Carlo Giuliberti, che ha tracciato e liberato Cateiss Hard 8a+ e
Federica Mingolla che ha liberato Perseverare è umano 8a, tracciata da A. Giorda.
Entrambi i tiri dai 35 ai 40 metri sono totalmente naturali!
Un grande grazie a Maurizio Oviglia per i preziosi consigli e per la linea
Autobiographie, e al più vecchio l'indomito Ugo Manera, che a 76 anni è stato di
grande supporto su Troppo vecchio per morire. Aldo Tirabeni, uno dei chiodatori
della falesia di Bosco in valle dell'Orco, è stato di aiuto determinante
nell'immenso lavoro di sistemazione e pulizia, pratica non meno preziosa della
chiodatura. Mario Ogliengo, vecchio amico che vanta molte vie in bassa Val di
Susa, è tornato da Chamonix contribuendo alla scoperta di un nuovo settore in
preparazione. Marco Croce, scalatore e abilissimo artigiano, ha realizzato con
passione la bacheca monumentale e le targhette in legno. Grazie ancora a Giorgio
Barilani, Andrea Barone e a Fabrizio Ferrari che mi ha suggerito l'idea e in
particolare a Franco Salino che con gli anni non perde la classe e la passione
per l'arrampicata e per il Catteissard. Il suo incoraggiamento e sostegno sono
stai preziosi nei momenti più difficili.
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Andrea Giorda, gennaio 2016 -
Accesso: Da Bussoleno,
raggiungibile per S.S. oppure l’A32 del Frejus, si sale verso la fraz.
Falcemagna, per carrozzabile asfaltata e poi sterrata. Appena prima della
frazione, si imbocca a sinistra la deviazione per case Trucco mediamente in
cattive condizioni, la si percorre per circa 1,5 km fino al minuscolo
parcheggio. Attenzione, parcheggiare con molta cura lasciando la possibilità di
invertire la marcia. Appena a monte della costruzione, in direzione ovest parte
un sentiero pianeggiante che con alcuni saliscendi raggiunge il crinale, dove
incontriamo il cippo con la rosa dei venti, da cui la parete è ben visibile,
risalire per il crinale e giunti in prossimità della base, ometto, traversare
discendendo in direzione di essa. 30 min. dall’auto.
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Itinerari Monotiro |
Itinerari Vie Lunghe |
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01 - Papito 30
mt. 7A
02 - Giovani Talenti 38 mt. 7B+
03 - Autobiographie 38 mt. 7C
04 - Troppo Vecchio per Morire 38 mt. 7C
05 - Perseverare è Umano 40mt. 8A
06 - Cateiss Hard 35 mt. 8A+
07 - Roka e Moka 36 mt. 7B
08 - Il Bischero 30 mt. 6B+
09 - Phuc 35 mt. 7A
10 - Mamma Sa 35 mt. 7A+ |
A - La Luna
dell’Altopiano (1992)
B - Il Risveglio (1974)
C - Tuono (1989)
D - L’Ultimo Grande Volo (1993)
E - Il Perdono di Satana (1994)
F - NicDaviLuc (2002) |
SETTORE: Neverending Wall
Profondo Rosso - Left Wall-
Su questa parete Franco Salino
e Gabriele Bar, intorno all'anno 2000 iniziarono a tracciare una via che
rimase abbozzata e poi abbandonata. Nel 2015 Salino e Andrea Giorda,
calandosi dall'alto piazzarono la prima corda fissa ponendo le basi per la
riscoperta di questa parete. Giorda e Aldo Tirabeni hanno chiodato e
liberato tutti i tiri attuali, tranne Tiro Mancino chiodato e liberato da
Federica Mingolla. Finalmente Libero è stato chiodato dal basso da Giorda in
solitaria. Centoventi è la via simbolo del Left wall, il numero è la somma
delle età di Giorda e Tirabeni.
Casco obbligatorio! E mai sotto la linea di chi scala.
Accesso: Profondo Rosso – Left Wall; dal cippo con la rosa dei venti,
è conveniente proseguire in piano e prendere un sentiero che taglia a mezza
costa il versante ovest, più veloce e meno faticoso. In caso di neve
potrebbe non essere agibile e quindi dal cippo si risale il sentiero del
Catteissard verso la vetta fino ad un ometto da dove si scende in breve alla
parete. 30 minuti dall'auto.
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Itinerari Monotiro
01 - Ultimi Colpi
25 mt. 6A+
02 - Sgradi
25 mt. 6A+
03 - L’Attimo Fuggente 18 mt. 6B
04 - Finalmente Libero 38 mt. 6C+
05 - Vai Giordino
20 mt. 6C
06 - Tiro Mancino
22 mt. 7A
07 - Falta la Gasolina 24 mt.
7A+
08 - Il Ciaparat
26 mt. 7A
09 - All’Ultimo Respiro 28 mt.
7A+
10 - Centoventi
32 mt. 7B
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Neverending Wall Falchi Penne e Croci
Nella primavera/estate 2016 Marco Croce aiutato da Fabrizio Pennicino detto
«Penna» ha ideato, disgaggiato e chiodato questa bella falesia sospesa che
ricorda un tratto di parete dolomitica, i tiri iniziano da una cengia a 50
metri di altezza. Ogni lunghezza ha la sua sosta di partenza e la piccola
ferrata permette di arrivare assicurati alla base dei tiri. Il luogo è
alpinistico o comunque per falesisti esperti, abituati a muoversi in parete
sempre assicurati con una longe.
Casco obbligatorio! E mai sotto la linea di chi scala.
L'arrampicata è tecnica e di resistenza. La roccia è un calcare a tacche
molto aderente.
Accesso: Falchi Penne e Croci;
dal cippo con la rosa dei venti, è conveniente proseguire in piano e
prendere un sentiero che taglia a mezza costa il versante ovest, più veloce
e meno faticoso. In caso di neve potrebbe non essere agibile e quindi dal
cippo si risale il sentiero del Catteissard verso la vetta fino ad un ometto
da dove si scende in breve alla parete. 30 minuti dall'auto.
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Itinerari
Monotiro
01- Falcon Flight 25 mt.
7B
02 - Innominata 20 mt.
7A
03 - Duran Duran 20 mt. 6C
04 - Lorenzo
28 mt. 7A+
05 - Penne e Croci 25 mt. 7A+
06 - Fata Morgana 24 mt. 7B
07 - Ceres
28 mt. 7B+
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