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Alpinismo nel Massiccio AMBIN

Dire "alpinismo" riferito alla valle di Susa a molti potrebbe apparire fuori luogo, in quanto si è soliti pensare che l'alpinismo si fa sulle grandi montagne dai nomi famosi.... Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino, Gran Paradiso.........

Invece non è assolutamente vero, perchè anche nelle valli minori, ("minori" inteso come poco conosciuto in ambito alpinistico) ci sono delle belle montagne e dei notevoli itinerari alpini, magari poco o per nulla conosciuti ma senza ombra di dubbio meritevoli. Anzi, oseremmo dire anche più meritevoli di molte delle vie normali-classiche alle grandi montagne, che ovviamente ci regalano scenari splendidi, ma che oramai sono troppo sovente snaturati dai continui passaggi e in certi periodi anche troppo affollati. Vi è mai capitato di salire in una bella giornata al Gran Paradiso, alla Punta Gnifetti nel Monte Rosa o anche alla cima del  Monte Bianco in piena stagione alpinistica? le lunghe code per superare il crepaccio un pò più aperto o il tratto tecnico, sono all'ordine del giorno....il tener d'occhio le altre cordate prima che partano dal rifugio e cercare di passare avanti per timore di restare imbottigliati sul passaggio chiave sono consuetudine.......

Quello che vogliamo presentarvi non sono vie famose o "importanti", che  potremmo vedere apparire sulle copertine delle riviste; sono semplicemente dei remunerativi itinerari alpinistici, mai tecnicamente troppo difficili, che attraversano territori quasi selvaggi, dove non si può contare sulla traccia degli altri; sono itinerari da inventare e da assaporare con la calma e la dolcezza che li distingue.
Questo non vuole dire che sono itinerari senza importanza, o di una banalità scontata, anzi tutt'altro, sono terreni prettamente alpinistici inseriti in un bellissimo e a volte anche severo contesto ambientale, dove incontriamo passaggi di roccia impegnativi, pendii di neve e ghiaccio ripidi, creste aeree e sfuggenti.

“...dovevano vederli agire come montanari di primo ordine e riconoscere una volta ancora quanta sia l'insufficienza di semplici amatori nei luoghi realmente difficili e pericolosi sulle Alpi quando essa è paragonata all'abilità di qualcuno de' loro figli...”

“ Seconda ascensione al Dente d’Ambin dal Sud-Ovest “
L. Barale 1876
Punta Grand Cordonnier m. 3086 Traversata dei Denti  Ambin m. 3372 Monte Giusalet m. 3313 Cresta NO

PROGRAMMA TOUR ALPINISMO

  • 1° gg Da Susa trasferimento in auto e breve avvicinamento a piedi al Rif. Marianina - Levi m. 1849 Presentazione tramite audiovisivo del Massiccio Ambin, cena e pernottamento.

  • 2° Avvicinamento, attraverso il colle d’Ambin, salita della Cresta Sud  via Barale al Grand Cordonnier m. 3086, discesa al Rif. D’Ambin  m. 2270  cena e pernottamento.

  • 3° Trasferimento a piedi attraverso il Colle dell’Agnello al Rifugio Vaccarone m. 2741

  • 4° Avvicinamento e scalata in traversata dei Denti d’Ambin m. 3372 discesa al Piccolo Moncenisio, cena e pernottamento al rifugio del Piccolo Moncensio.

  • 5° gg avvicinamento e scalata della cresta NO del Monte Giusalet m. 3312, discesa al Lago dell’Arpone e rientro in auto a Susa.

GRAND CORDONNIER m. 3087
Ardita guglia rocciosa al termine della cresta che si dirama al monte Ambin verso la Francia.
Quantunque si circondato da vette più alte il Gran Cordonnier attira da ogni lato gli sguardi per le sue forme slanciate. Dal colle Sommeilller come una torre all' estremo del Glacier Sommeiller, valicando il colle d' Ambin appare come una piramide colla frastagliata cresta sud, risalendo l' alto vallone d' Ambin è il dominatore della valle. Viene salito abbastanza frequentemente, malgrado non sia di comodo accesso, salvo dal colle Sommeilller, per l' eleganza della sua forma e per le interessanti arrampicate sulle sue salde rocce. La fantasia del primo salitore ha trovato una rassomiglianza fra questa vetta ed un ciabattino curvo sul suo deschetto è la battezzato Gran Cordonnier. Culmina con due vette, più elevata quella sud. Prima ascensione:  Felice Montaldo con Augusto Sibille, 6 settembre 1876, per la cresta nord-ovest, alla punta nord. L. Barale, M. Borgarelli, con Edoardo e Romano Sibille, 9 settembre 1900, per la cresta sud ed il versante est alla cima più elevata.

Cresta sud- versante est; via Barale
Difficoltà: PD
Dislivello: 1300 m.
Tempo: 4.30 ore salita vetta
Luogo di partenza: Rif. Levi-Molinari m. 1849

DENTI d’AMBIN m. 3372
Elegante cresta rocciosa frastagliata in tre denti principali molto arditi. I Tre Denti hanno un aspetto inconfondibile e dominano benché superati di pochi metri di altezza dalla vicina Rocca D' Ambin, tutta la zona circostante. La parete orientale, la più alta si estende sia sotto i denti che i colletti e scende verso il Glacier de Savine. Visti da oriente, Torino, mostrano chiaramente la loro elegante linea trifida; a chi sale dalla Francia o da Colle del Piccolo Moncensio appaiono invece come un unico arditissimo picco, ciò spiega anche la dizione al singolare Dent d' Ambin sulla carta francese IGN.
Il primo che ha dato notizia di questa importante montagna è nel 1787 Horace Bénédict De Saussure che nella descrizione del panorama dal Monte Lamet scrive : “ Si vedono tre cime acute e vicine che si chiamano les Trois Dent” ( Voyages dans le Alpes ) Il nome di Tre Denti D' Ambin è stato usato anche dai primi salitori, da tutti gli alpinisti italiani, dalla guida Monti e Valli. Anche da W.A.B. Coolidge nei suoi scritti in lingua francese.
Nel 1875 ebbe luogo una vera corsa per la loro conquista: Alessandro Martelli, L. Nigra con Augusto e Francesco Sibille effettuarono un primo tentativo il 30 aprile 1875 ed in un secondo , il 21 maggio 1875, raggiunsero la sommità di un torrione della cresta nord del Dente Settentrionale a 40 m. circa dalla vetta, “Segnale Nigra” , successivamente Luigi Vaccarone con Antonio Castagneri il 14 luglio 1875 salì pure fino al Segnale Nigra. Il Dente Settentrionale venne vinto da Martino Baretti con Augusto Francesco e Giuseppe Sibille il 10 agosto 1875.
Il Dente Meridionale, il più alto dei tre, di aspetto ardito, con parziali strapiombi a destra, se visto da Sud, si presenta invece più modesto da Nord, tanto che al tempo della conquista è stato disprezzato; “ Facilmente domabile “ secondo Martino Baretti, dagli alpinisti che provenivano tutti da nord e ritenevano più alto il Dente Settentrionale. Se ne attribuì la prima ascensione alla cordata di Giovanni Gerra con Edoardo e Francesco Sibille, il 14 luglio 1884 per la cresta Nord-NordOvest.

Traversata Denti D’Ambin  m. 3372
Difficoltà: AD +
Dislivello: 630 metri salita alla vetta
Tempo: 3 ore salita vetta
Luogo di partenza: Rif. Vaccarone m. 2743

MONTE GIUSALET m. 3313
Grande e tozza montagna, rocciosa sul versante meridionale, coperta dal Ghiacciaio Di Bard su quello settentrionale. Con le piccole vicine vette, Punta della Vecchia e Cima di Bard forma un massiccio poderoso, limitato dai profondi colli Clapier e Giassèt, con aspetto all' incirca di un trapezio da ogni lato. Da Torino è l' ultima vetta a destra di quelle visibili del gruppo d' Ambin. Dall' anticima 3292 m. sulla cresta Nord-Ovest, si stacca verso Nord-NorEst una cresta che forma la Cima di Bard. Dalla Quota 3281 si stacca verso SudOvest la cresta divisoria fra i valloni di Bard e della Vecchia.
Il nome Giusalet è una trasformazione errata del originale “Ciusalet“ derivato probabilmente dal sostantivo piemontese “ciusa“ cioè “chiusura” .
Salito con relativa frequenza per il panorama, la facilità di accesso ed anche per l' interesse di alcune vie (roccia buona)
La vetta è stata salita da topografi e cacciatori; la 1° ascensione turistica è quella di Martino Baretti nel 1871

Via cresta Nord-Ovest Itinerario di cresta molto interessante, su roccia solida, poco difficile
Difficoltà: PD +
Dislivello: 1100 metri
Tempo: 4 ore
Luogo di partenza : Rifugio del Piccolo Moncenisio m. 2221

GENERALITA’ :
Livello Tecnico:  alpinisti con esperienza basica di arrampicata facile

Periodo: dal 15 Giugno al 15 ottobre.

Il programma completo comprende 5 giorni, che ovviamente possono essere suddivisi, in singole uscite di uno o più giorni, ogni variante può in qualsiasi momento essere concordata.

Possibilità di noleggio attrezzatura tecnica (no abbigliamento e scarponi)
.


Nella fraz. di Santa Chiara, situata nel Comune di Giaglione, ai piedi del Massiccio Ambin troveremo ad attenderci Barbamarc, che ci aiuterà a finire la giornata con le gambe sotto il tavolo, nel suo tipico Agriturismo Francoprovensal  luogo ove l’identità culturale si fonde con la necessità di tramandare il patrimonio di sapori ma anche di saperi, come la consapevolezza delle proprie radici.

Lauta cena a base di piatti tipici giaglionesi, ovviamente accompagnati da solo vino giaglionese. Inoltre a richiesta possibilità di pernottamenti, colazione o soggiorni in agriturismo, prima e dopo le salite oppure per eventuali accompagnatori  www.barbamarc.it

a qualche chilometro dall'agriturismo, troviamo la Via Ferrata di Giaglione e le pareti di arrampicata della Gran Rotsa, non ché infinite possibilità di escursioni a piedi o in mountain bike a richiesta anche guidate, inoltre possibilità di attività all'aperto quali l' Orientering, SledDog...... 

Il massiccio Ambin è rimasto isolato e selvaggio come nessun luogo in Valle di Susa e può offrire ancora le stesse emozioni di un tempo. La giusta valorizzazione di un territorio è tramandare un patrimonio di ambiente e di cultura, di civiltà materiale e spirituale, che meglio si tutela se si conosce da dove proviene.

Da: "Alpinismo Storico nel Massiccio Ambin"
P.Mattiel-M.Rey 2006

A Novalesa, ai piedi del Massiccio Ambin troviamo l'ormai famoso punto vendita di articoli d'alpinismo AlbySport  scherzosamente chiamato dagli abituali clienti "La Boutique dell'Alpinismo"  per sottolineare l'altissima qualità dei prodotti in vendita, risiede ora nei nuovi locali in via Gran Breda, 23.
 

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  Le proposte che trovate indicate non sono affatto vincolanti, anzi vogliono essere solo uno stimolo alla fantasia di ognuno. Pertanto non esitate a contattarci per qualsiasi informazione; saremo lieti di rispondere al meglio alle Vostre esigenze.

TARIFFE : verranno applicate quelle del tariffario del Collegio Guide Alpine Piemontese, e saranno proporzionali alla difficoltà della  ascensione e divise per il numero dei partecipanti, il cui numero e' legato al tipo di salita. Saranno a carico dei partecipanti le spese di trasferimento di vitto e pernottamento della guida alpina.

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